Le tentazioni per l’intera esperienza del deserto e non solo quando Gesù ebbe fame

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Le tentazioni per l’intera esperienza del deserto e non solo quando Gesù ebbe fame

Nei Vangeli le tentazioni di Gesù nel deserto vengono raccontate in modo simile, ma non identico, soprattutto a livello fondamentale, cioè nell’evento in quanto tale. Matteo, sebbene espliciti le tentazioni ricevute da Gesù sia secondo il numero, sia secondo la tipologia, è più evasivo di Luca in quanto al senso temporale, cioè al rapporto fra i 40 giorni di Gesù nel deserto e l’attività del diavolo in essi distribuita. Luca è invece più esplicito in questa prospettiva, poiché dice chiaramente che Gesù “per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo” (4,2, in greco: ἡμέρας τεσσεράκοντα πειραζόμενος ὑπὸ τοῦ διαβόλου). In pratica, Luca estende esplicitamente all’intera esperienza del deserto le tentazioni del diavolo, anche se, lette in tal luce, esse stupiscono il lettore venendo poi sintetizzate redazionalmente in numero di 3. Ossia, ciò che pare strano, è che a 40 giorni corrispondano poi solo 3 tentazioni. Ciò lascia già come implicita, nel lettore, l’idea che quelle tentazioni siano state in verità molte di più di quelle riportate. Matteo, invece, usa una dialettica distinta. Lui non equipara in toto i 40 giorni all’essere tentato, ma dice che Gesù “fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo” (4,1, in greco: πειρασθῆναι ὑπὸ τοῦ διαβόλου).  

Le tentazioni, tuttavia, secondo Matteo, iniziano “dopo” i 40 giorni, quando cioè viene detto che Gesù ebbe fame. E come Luca, anche Matteo le sintetizza schematicamente in numero di 3. Tuttavia, la differenza fra Luca e Matteo è notevole a livello stilistico, poiché nel caso di Luca sembra che per 40 giorni Gesù sia stato tentato dal diavolo, mentre nel caso di Matteo sembra che i 40 giorni segnino la soglia passata la quale il diavolo lo tentò. Certo rimane valido il presupposto di Matteo, che cioè Gesù “fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo”: vi è qui un complemento di fine nell’atto stesso di Gesù di andare nel deserto. Tuttavia, è Luca, e non Matteo, a dare un senso temporale a queste tentazioni, dicendo che Gesù “per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo”: l’entità temporale del deserto è la stessa delle tentazioni. Così è più agevole capire come, al di là delle tre tentazioni menzionate, l’attività diabolica abbia provato l’umanità di Gesù molto più audacemente di quanto il numero tre faccia pensare e come, al contempo, Gesù sia stato assai più forte, nel resistere, di come una lettura ritmata dal 3 possa lasciar pensare. L’umanità di Gesù ha vinto Satana nel deserto, e quei 40 giorni sono emblematici del tempo simbolico di questa vittoria. Amen.

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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