La fede e il complesso di superiorità della scienza (S. Agostino)

La fede e il complesso di superiorità della scienza (S. Agostino)
 
 
3. 9. “Quando dunque si domanda quale sia l’oggetto della fede religiosa, non si deve avviare un genere di ricerca naturale alla maniera di quelli che i Greci chiamano fisici e non ci si deve preoccupare di un’eventuale ignoranza del cristiano intorno alla proprietà e al numero degli elementi, intorno al movimento, all’ordine e all’eclissi degli astri, alla forma del cielo, ai generi e alla natura degli animali, dei vegetali, dei minerali, delle sorgenti, dei fiumi, dei monti, alle dimensioni spaziali e temporali, ai segni di tempeste imminenti, e alle mille cose simili che quelli hanno scoperto o credono d’aver scoperto. Infatti nemmeno quelli hanno trovato tutto, malgrado la loro non comune genialità, la ricerca appassionata e la disponibilità di tempo libero, rintracciando alcune cose in base ad ipotesi puramente umane ed indagandone altre in base all’esperienza storica; anche nei casi in cui si vantano d’aver fatto scoperte, si tratta il più delle volte di opinioni, più che di vero sapere. Al cristiano basta credere che la causa di tutte le realtà create, celesti e terrestri, visibili e invisibili è unicamente la bontà del Creatore, unico e vero Dio; che non c’è nessuna natura al di fuori di Lui o che non dipenda da Lui; che Egli è la Trinità, cioè Padre e Figlio generato dal Padre e Spirito Santo che procede dal medesimo Padre, in realtà l’unico e medesimo Spirito del Padre e del Figlio […]”.
(S. Agostino, Manuale sulla fede, speranza e carità)
 
Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam (studi agostiniani)
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