“Grande è la vostra ricompensa nei Cieli” (Mt 5,12)“ὁ μισθὸς ὑμῶν πολὺς ἐν τοῖς οὐρανοῖς”

“Grande è la vostra ricompensa nei Cieli” (Mt 5,12)
“ὁ μισθὸς ὑμῶν πολὺς ἐν τοῖς οὐρανοῖς”

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Oggi, ci interessa ancora questa ricompensa nei cieli, che è la nostra salvezza? Dobbiamo costantemente domandarcelo, alla luce del nostro vivere nel mondo. Se c’è infatti una ricompensa che il mondo cerca, qui e adesso, non è certo quella che Gesù promette un giorno – temporalmente chissà quando – nei Cieli. Il mondo vuole adesso la sua “ricompensa”. E non importa, molto spesso, che il possederla implichi annullamento o penalizzazione per un altro: l’importante è ottenere ciò che si vuole, per se stessi, senza curarsi di ciò che “eventualmente” sarà domani, tanto meno di ciò che accadrà “nei Cieli”. Gesù tuttavia ci esorta, e con infinita pazienza, ad esultare alla luce di ciò che ci sarà dato come ricompensa nei Cieli, senza preoccuparci delle “ricompense” di questo mondo. Il messaggio qui travalica la pura religiosità, poiché esso può essere accolto sul semplice livello del vivere umano: non inseguiamo le cose di questo mondo, non perdiamoci dietro ad esse, poiché è altrove – e in un modo inimitabile e incommensurabile rispetto al mondo – la nostra ricompensa. Ciò deve anzi indurci ad esultare, anziché a rimpiangere, quando il mondo ci offende, ci umilia o ci perseguita perché condanniamo come vane e ipocrite, illusioniste e compromettenti le sue proposte. Noi guardiamo al Cielo, ivi nulla ci mancherà di ciò che realmente gratifica l’anima. Perciò Gesù stesso pone noi, nel nostro essere perseguitati nel suo nome, nel grande contesto delle sue beatitudini. Tanto più beati siamo, già in questo mondo, quanto più avremo ricevuto umiliazioni, affronti, repulsioni e anche percosse, a motivo di aver trasceso le intimidazioni del mondo, ritenuto spazzatura i suoi tesori ed esserci prodigati per la diffusione e l’annuncio del Regno, dove autenticamente è la nostra ricompensa. Non rinneghiamo questa beatitudine: è il giudizio di Gesù, infatti, e non quello del mondo, che ci deve interessare. Ed anche se nell’apparenza questa beatitudine sembra molto esigente per noi, pensiamo a che cosa non abbia preteso il Padre da suo Figlio, unicamente per ottenerci questa beatitudine, e alla luce di questa manifestazione d’amore di Dio, andiamo avanti lieti e fiduciosi, sapendo che passa questo mondo, ma non la ricompensa nei Cieli. Amen

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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