“Estirpare il male da se stessi” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 27 febbraio 2023:

“Estirpare il male da se stessi” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 27 febbraio 2023:

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L’Antico Testamento – al di là di alcune differenze rispetto ai giorni nostri che non possono essere colmate a motivo dei tempi intercorsi – rimane un vettore teologico fondamentale anche dopo tutto l’insegnamento del Nuovo Testamento. Un concetto molto ripetuto, nella Legge di Mosè, è ad esempio quello dell’estirpare il male da se stessi. Il Deuteronomio ripete spesso questo concetto. Per essere in comunione con Dio non è possibile una previa dimora del male nell’anima. Nella Sapienza è scritto, ad esempio, come questa coabitazione sia del tutto impensabile. E dunque è necessario che da se stessi si “estirpi” tutto ciò che è male, e che contraddice nella sua stessa essenza la bontà di Dio. Perché ciò avvenga, occorre compiere un accurato lavoro di “demolizione”, di “abbattimento”, di “distruzione” di determinate realtà che contraddicono la Verità e la Santità di Dio e ci allontanano da lui. In Cristo – che è l’essenziale novità del Nuovo Testamento – ciò diviene più semplice dal punto di vista dell’oggettivazione, poiché la Parola di Cristo ci illumina con immediata facilità relativamente a ciò che interdice la Verità in noi. Ciò non toglie che questa operazione di purificazione interiore rimanga complessa e per certi aspetti ardua da realizzare. Gli elementi spirituali e corporali che si oppongono ad essa sono infatti molteplici, e ci è richiesto molto spesso uno sforzo notevole per riuscire nell’obiettivo. Ma due elementi vengono in nostro favore: il primo è quello della pazienza di Cristo stesso, che vedendo la nostra buona disposizione interiore sa attendere tutto il tempo necessario alla nostra purificazione; il secondo è quello dell’aiuto, in tal senso, che Cristo stesso ci manda, sempre alla luce di questa disposizione: persone, illuminazioni, eventi, elementi vari che a loro modo semplificano la nostra volontà di purificazione. Nell’Antico Testamento tutto ciò era espresso in modo ovviamente molto più rigoroso ed irruento, non essendo ancora stata comunicata la parola di misericordia di Gesù Cristo. E così alcuni “abbattimenti” venivano intesi ed applicati in senso realmente materiale, in casi estremi anche con atti di violenza. Ma dal simbolo veterotestamentario Gesù ci permette di giungere alla sua significazione nel tempo della misericordia di Dio, ossia il tempo iniziato con la sua stessa incarnazione. E così tutti quegli elementi che dell’Antico Testamento suonano alla nostra coscienza come ruvidi, eccessivi, violenti, possono oggi essere accolti diversamente, tenendo fede al senso ultimo di essi, ma applicandolo alla luce della misericordia di Cristo. La “demolizione”, in tal senso, diviene secondo lo spirito, non più secondo la distruzione dell’altro in senso carnale. Vi sono realtà spirituali che, per appartenere a Cristo, dobbiamo rimuovere dalla nostra coscienza, “demolirle”, affinché in noi Cristo stesso possa costruire la sua dimora. In tal senso, l’Antico Testamento ci rivela grandi e insuperabili verità, che tuttavia dobbiamo saper cogliere ed applicare alla luce dell’insegnamento di Cristo.

Amen

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Pubblicato da lacasadimiriam

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